Enrico Gasperi Scrittore
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Curiosità & Coincidenze
Il Big Canary
Per il romanzo Tristan (2013) serviva una scusa per deviare i personaggi sull'isola di Nightingale. Il suo abitante più goffo e anonino era questo canarino verde in via d'estinzione e ho pensato bene di dargli dignità. L'anno successivo il governo di Tristan l'ha premiato con un'emissione filatelica dedicata!
Un gambero fortunato
Quando, nel 1997, inizio a scrivere il "Gambero di Fiume" immagino anche la copertina, che artigianalmente formalizzo nella prima versione che compare sotto. Poi, come scontato, utilizzo una parte più allargata della scena dell'affresco. Dopo pochi mesi la Telecom spedisce Alinari a Pelugo, fa una bella foto e stampa l'elenco telefonico del Trentino praticamente con la mia identica copertina. Una pubblicità fantastica, la prima edizione va letteralmente a ruba.
Naturalmente non finisce quì. Io scrivo del pittore Baschenis che se ne sta appeso ad affrescare la parete esterna di San Vigilio a Pinzolo e un'anima candida decide di affrescare con un secchio di verde la stessa scena, combinando un danno gravissimo e quasi irreparabile. Il gambero prende rapidamente piede e stuzzica curiosità e spirito di emulazione. Molti privati provano a reimpiantare gamberi in ruscelli e laghetti, finchè la regione Lombardia avvia il progetto di reinserimento nel parco dello Stelvio. Se ne interessano la Rai, le televisioni locali, Maurizio Costanzo. Il compianto giornalista Nino Gorio bivacca a casa mia e ricava un articolo di 20 pagine per un numero monografico sull'Adamello per Meridani Montagna.
Non mi resta che inserire la voce GAMBERO DI FIUME su Wikipedia.
Fatto! E pensare che tutto nasce da un errore storico di Baschenis e in generale di tutta la tradizione medioevale: per la religione ebraica era vietato portare in tavola crostacei!
Festina lente
Era il motto di Aldo Manuzio, mitico e storico editore veneziano. Ne "il legno storto" compare da morto, nel senso che troviamo la sua tipografia gestita dalla moglie e dai figli nel 1517. Ma il suo "affrettati con calma" viene ripreso in più occasioni dai personaggi del romanzo. In piena produzione, mi imbatto nel sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e sulla porta del suo ufficio compare il medesimo motto.